Il vissuto di un aborto spontaneo è un evento sicuramente delicato, impegnativo e potenzialmente traumatico per le coppie che si trovano a doverlo vivere.
Le emozioni che si scatenano sono vaste ed infinite: dalla rabbia alla tristezza, dalla paura allo smarrimento, dalla preoccupazione al senso di colpa.
Approfondiamo insieme cosa si vive e come si manifesta il senso di colpa distinguendo la “direzione” verso cui si può dirigere.
Ricordiamo sempre che ogni esperienza è un’esperienza a sé e personale e che ovviamente ogni storia è differente dall’altra così come ogni persona è differente dalle altre.
Aborto e senso di colpa verso di sé
Nei confronti di sé stesse il senso di colpa è solitamente orientato al pensiero di aver potuto fare qualcosa di sbagliato che possa aver causato o stimolato l’aborto.
È molto facile che la donna arrivi ad analizzare tutti i comportamenti avuti durante i giorni di gravidanza per cercare di capire quale possa essere stato lo sbaglio.
Questo meccanismo è un meccanismo naturale della nostra mente nel momento in cui cerca di riprendere il controllo di una situazione in cui lo ha perso.
Ad esempio: “se non avessi preso il treno forse non sarebbe accaduto”, “se fossi stata più attenta alle mie attività”, “se avessi mangiato meglio” ecc…
È evidente come questi pensieri, al di là dell’essere veri o falsi, creino uno stato di sofferenza emotiva ancora più importante e pesante.
Aborto e senso di colpa verso l’altro
Rispetto al proprio partner il senso di colpa è rivolto al pensiero di essere stata la causa di questa sofferenza.
Ci si sente un peso, ci si sente sbagliate, ci si sente guaste e rotte.
Si prova un profondo dispiacere al pensiero di aver “rovinato” l’esperienza genitoriale all’altro.
Ovviamente nella maggior parte dei casi la persona che abbiamo accanto non pensa nulla di tutto quello che noi gli attribuiamo e non ha assolutamente intenzione di farci sentire in colpa. Ma anche in questo caso, questa sensazione naturale arriva ad appesantire dentro la donna la sofferenza già provata e vissuta.
Aborto e senso di colpa verso il bambino
Infine, ma non meno importanti, i sensi di colpa verso il proprio bambino.
Anche in questo caso, come nel caso del proprio partner, i pensieri sono rivolti al dispiacere e al timore di essere state la causa della perdita.
Ci si può sentire immensamente distrutte dalla sensazione di una vita spezzata.
Cosa succede psicologicamente?
Psicologicamente quello che accade dentro la mente di una donna che affronta un aborto spontaneo è il silenzio. Il silenzio e il senso di vuoto.
Fino ad un attimo prima era presente la vita ed un dialogo interiore con quella vita, l’attimo dopo si è costrette a fare i conti con la morte e con un silenzio assordante.
Il senso di colpa prova in qualche modo a trovare una ragione, un perché, un motivo a quanto accaduto. La verità è che spesso questo meccanismo del tutto spontaneo, se non riconosciuto, rischia di aggravare lo stato di equilibrio di chi sta soffrendo. Importantissimo allora diventa poter intercettare quelle emozioni per poterle affrontare e poterle elaborare. Se questo non avviene in maniera spontanea diventa necessario chiedere aiuto professionale senza vergogna e senza paura.