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4 modi in cui il dolore fisico influenza la mente

Quando pensiamo al dolore fisico, ci limitiamo solitamente a credere che sia un disagio connesso esclusivamente a sintomi corporei. In realtà il dolore del corpo, soprattutto quando di lunga durata o di forte intensità, influenza anche aspetti emotivi, mentali e picologici.
Il dolore riesce come un’onda a invadere i pensieri e a compromettere l’equilibrio mentale in poco tempo.
Vediamo insieme 4 possibili conseguenze del dolore fisico sul funzionamento mentale.

Difficoltà di memoria

Una delle prime difficoltà mentali può essere sicuramente la difficoltà nelle funzioni di memoria.
Insieme al dolore troviamo spesso quella che viene definitia come “nebbia mentale del dolore” tipica di tantissime patologie croniche che hanno come sintomo principale proprio il dolore.
La nebbia mentale non è una sensazione facile da comprendere se non la si è mai percepita sulla propria pelle. Quello che si percepisce è un offuscamento (appunto simile ad una nebbia) che copre pensieri, idee, funzioni cognitive.
La persona spesso si percepisce come inerme e impotente di fronte alla fatica e all’impossibilità di riuscire ad avere un funzionamento mentale ottimale per le prestazioni che desidera raggiungere. La memoria può essere una delle prime prestazioni che possono venire compromesse e influenzate. Ci si può trovare a non ricordare nomi, parole o anche cose da fare: la nebbia mentale causa confusione e disorientamento.

Difficoltà di concentrazione

Altra importante funzione su cui incide il dolore è lo stato di attenzione e di concentrazione.
Quando il corpo sta soffrendo (soprattutto nei momenti più acuti), la mente si concentra solo sul dolore. Diventa difficilissimo mettere in pratica qualunque tecnica di distrazione del pensiero (anche se sicuramente potrebbe aiutare).
Quando si prova un dolore fisico intensto è normale e naturale che la mente si focalizzi solo su quello.
I vari consigli che vengono dati a chi soffre del tipo: “ci pensi troppo”, “non pensarci”, “prova a distrarti” sono consigli superficiali e superflui oltre ad essere innaturali.
Molte volte più ci si sforza e più ci si pensa e più di conseguenza il dolore aumenta ottenendo l’effetto opposto a quello desiderato.

Sofferenza emotiva

Il dolore fisico (soprattutto quando diventa cronico) è quasi sempre accompagnato da forti emozioni che nel loro insieme vanno a comporre quella che può essere definita come la componente psicologica del dolore.
La grande differenza tra dolore fisico e sofferenza emotiva è il fatto che la seconda è totalmente soggettiva e difficilmente misurabile.
Ansia, paura, preoccupazione, tristezza, rabbia, vergogna, frustrazione sono tutte emozioni che possono essere provate in conseguenza al dolore fisico. 
Oltre alla componente emotiva troviamo anche la componente reattiva ovvero tutte le reazioni che una persona può provare o può mettere in atto in seguito ad uno o più episodi di dolore fisico. Ad esempio negarlo, scappare, affrontarlo, ironizzare ecc.
La sofferenza emotiva psicologica del dolore fisico merita altrattanta cura e attenzione della offerenza del corpo. Trascurare questa componente significherebbe andre a peggiorare anche lo stato di salute fisica: mente e corpo sono sempre interconnessi.

Decisioni e pensiero lucido

Quando si sta soffrendo e percependo un dolore fisico, riuscire a pensare con lucidità diventa un compito difficilissimo.
Quello che accade è che si possono prendere decisioni immediate e frettolose senza prendersi il giusto tempo di riflessione. Il dolore spinge ad una certa fretta e verso scelte che magari in altri momenti non si farebbero o si farebbero in maniera diversa.

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