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Infertilità secondaria: risvolti psicologici

Si parla di infertilità secondaria quando i problemi di fertilità della coppia si presentano e si manifestano alla seconda ricerca di gravidanza. Rispetto all’infertilità primaria, dunque, c’è stata in passato la riuscita del concepimento e della gravidanza.
Questo fisicamente può avvenire per svariate ragioni: problematiche nuove che in passato non erano presenti, aumento dell’età della coppia, cambiamenti nello stile di vita, presenza di abitudini differenti e nocive rispetto al passato.

Aspetti psicologici

Rispetto all’infertilità primaria, l’infertilità secondaria arriva con ancora più incredulità dal punto di vista psicologico. Può essere più difficile per la coppia accettare di avere un problema nuovo che in passato non si era incontrato. La mente spesso in questa prima fase di “accettazione” vaga nella ricerca di risposte e di motivazioni che possano essere sensate e risolutive.
Anche nell’infertilità secondaria, così come nell’infertilità primaria, si scatenano poi una serie di stati emotivi spesso molto intensi: rabbia, frustrazione, paura, ansia, preoccupazione, senso di colpa, impotenza.
In particolare ci si trova ad avere la sensazione di essersi rotti, di non essere più compatibili come una volta, di aver fatto qualcosa di sbagliato per aver causato l’infertilità. L’emozione che spesso si prova (ingiustamente) è quella di essersi guastati. Come se si fosse delle macchine che ad un certo punto non funzionano più.

Il rapporto con l’esterno

Uno degli elementi più importanti che spesso vengono sottovalutati quando si parla di infertilità secondaria è proprio il rapporto con l’esterno ed in particolare con i commenti che circondano la coppia che sta affrontando questa difficoltà.
Purtroppo i commenti superficiali e banali sono all’ordine del giorno: “ma tanto avete già un figlio”, “accanirvi non vi porterà a niente”, “pensate al figlio che già avete”, “non ci pensate troppo”, “il secondo figlio arriverà quando sarà il momento giusto”.

La sofferenza e il dolore dell’infertilità secondaria vengono spesso sminuiti, negati e sottovalutati. Come se la presenza di un figlio negasse la possibilità di provare dolore per non riuscire ad averne un secondo.
Psicologicamente ascoltare e subire commenti di questo tipo è una coltellata che aggiunge ancora più malessere allo stato di sofferenza che già si sta provando.

Il concetto di accanimento

Sicuramente il concetto di accanimento è una delle cose che più genera dolore e sensi di colpa.
Difficilmente dall’esterno è possibile giudicare il desiderio di una coppia di volere un secondo figlio.
Additare questo desiderio come accanimento crea un giudizio che fa sentire l’altro sbagliato, solo ed incompreso.

La verità è che non dovrebbe esistere un confronto tra sofferenze. Non dovrebbe esistere una classifica del dolore. Semplicemente esistono dolori di natura diversa, sofferenze che sono diverse perché hanno origini diverse. La stessa cosa accade per l’infertilità secondaria e primaria. Sono forme di sofferenza diversa.

Infertilità secondaria dopo infertilità primaria

Uno spazio a parte va dedicato a quando l’infertilità per la seconda gravidanza si presenta a seguito di difficoltà già presenti anche nella prima gravidanza.
In questo caso viene meno l’aspetto di incredulità (perché la coppia già era consapevole di poter avere dei problemi) ma si propone la sfida di riaffrontare vissuti dolorosi e in parte traumatici.
In questi casi la coppia si trova a dover rivivere emozioni ed esperienze già vissute e a dover affrontare nuovamente percorsi faticosi e dolorosi.
Non sempre è facile prendere la decisione di dedicarsi da capo all’infertilità, sapendo che si incontreranno ostacoli che già sono stati impegnativi in passato.

Prenditi cura di te

Piccoli consigli psicologici se stai vivendo l’infertilità secondaria:
– Cerca di lasciare da parte i commenti esterni (proteggi la tua privacy e le tue scelte)
– Accogli le emozioni che provi e non sentirti in difetto (ogni emozione merita di essere espressa)
– Comunicate tanto all’interno della coppia (voi e solo voi siete la vostra stabilità)
– Chiedi sostegno e aiuto psicologico se pensi di averne bisogno (senza vergogna)

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