Diverso tempo fa ho provato a chiedere sui miei social questa domanda: “quali sono le cose che l’infertilità ti ha rubato”?
Le risposte sono state davvero tante e di diverso tipo. Provo a riassumerle e a commentarle brevemente.
La mia positività e ingenuità
Altre risposte simili sono state: l’ottimismo, l’allegria del percorso, la gioia rispetto al test positivo.
In tutte queste risposte è chiara la perdita di quelle emozioni che solitamente, in assenza di problematiche, vengono provate durante la ricerca di gravidanza e durante la gravidanza stessa.
Affrontare l’infertilità significa scoprire e conoscere un nuovo mondo. Un mondo fatto di informazioni mediche, di visite, di esami, di analisi. Tutto questo purtroppo una volta acquisito non si dimentica e finisce per influenzare l’umore durante tutti i passaggi successivi.
La felicità per le gravidanze delle altre
Non è invidia, non è gelosia. È solo un gran dispiacere perché si vede che le altre riescono a raggiungere e realizzare i desideri che vorremmo raggiungere e realizzare anche noi. Non è facile sentire gioia per gli altri e contemporaneamente tristezza per se stessi.
La fiducia nel mio corpo
Osservare che qualcosa non funziona come “naturalmente” dovrebbe funzionare inizia a far pensare di essere rotti o guasti. Questi pensieri influenzano il rapporto che si ha con il proprio corpo andando a ridurre notevolmente la fiducia che normalmente proviamo verso le nostre reazioni fisiche.
Un pezzo di autostima
Vivere l’infertilità può abbassare l’autostima perché può far percepire un forte senso di fallimento. Ovviamente dal punto di vista della realtà questa è una sensazione provata, non una verità. Nessuno è un fallimento solo perché sta vivendo difficoltà ad avere un figlio. Sentirsi un fallimento o una delusione porta però a perdere dei pezzi di autostima e di fiducia nelle proprie capacità e risorse interiori (sia fisiche che mentali).
Il godermi la vita senza pensare a cose mediche
L’infertilità spesso invade la vita di chi la sta affrontando. Occupa spazio, tempo, risorse mentali e risorse economiche. Le giornata possono essere scandite dagli impegni connessi alle cose mediche (visite, esami, test, terapie) tanto da far dimenticare che esiste anche tutto il resto.
L’immagine ideale di una famiglia numerosa
Questa immagine mentale inizia a cambiare soprattutto quando passano diversi mesi e diversi anni dall’inizio della ricerca della gravidanza. La mente in qualche modo si rende conto che il proprio progetto iniziale potrebbe non essere realizzabile e quindi cerca di creare un piano alternativo di riserva abbandonando l’idea di famiglia molto numerosa.
La connessione e l’intimità con il partner
Purtroppo sia con i tentativi naturali sia attraverso le tecniche di procreazione assistita il rischio di contaminare la propria complicità intima e sessuale è sempre dietro l’angolo. I rapporti diventano spesso funzionali solo al concepimento perdendo la loro caratteristica di spensieratezza e spontaneità.
Riuscire a mantenere una buona connessione intima diventa per la coppia una vera e propria sfida emotiva.
L’entusiasmo di immaginare la maternità
Infine si può perdere in maniera generale l’entusiasmo e la gioia per l’idea della maternità stessa.
Si inizia a faticare a vedersi madri, si inizia a faticare ad immaginare un futuro così come lo si era sempre desiderato, si inizia a contaminare quel sogno con pensieri e immagini diverse (magari più realistiche ma sicuramente meno felici).
2 risposte
Con l’infertilità ho perso me stessa. Ma forse nemmeno tanto per l’infertilità in sé ma ancora di più perché il mio percorso è stato dal principio pieno di insidie. Oltre al fallimento dei vari tentativi, ho sempre dovuto affrontare la cosiddetta sfiga. Al primo pick-up sono finita in terapia intensiva. Poi test tutti negativi. Poi finalmente un positivo ma era una extra-uterina. Al controllo successivo ho dovuto asportare un mioma. Sono veramente esausta. Sento di aver perso me stessa e non credo che riuscirò mai più a ritrovarmi.
La “sfiga” ci ha messo davvero un grande zampino nella tua storia. Spero tu possa ritrovare una te stessa diversa anche se sicuramente non sarà mai quella di prima!