Non riuscire a raggiungere una gravidanza in maniera spontanea e standard può essere fonte di molte emozioni nella coppia, prima fra tutte la frustrazione. Ci si trova di fronte ad un confine e ad un limite che probabilmente non si era mai neanche considerato nella propria vita e sulla propria strada.
Quando vengono proposte le tecniche di procreazione medicalmente assistita può essere psicologicamente difficile accettarle e accoglierle come una forma di aiuto.
Spesso accanto alla frustrazione troviamo anche emozioni di impotenza e di vergogna per non essere stati in grado da soli di generare una nuova vita. Ci si può sentire estremamente guasti, rotti e malfunzionanti per non essere stati in grado di fare qualcosa che è considerato come un processo naturale.
Inizialmente la pma può essere vista come un nemico, come qualcosa che sottolinea la propria incapacità. In realtà è importante a livello mentale accogliere la pma come un percorso di sostegno e di aiuto per raggiungere i propri obiettivi e realizzare i propri desideri.
Motivi per cui è difficile accettare la pma
Svariate possono essere le ragioni per cui accogliere la pma può essere psicologicamente complicato, vediamone insieme le 3 principali.
- Il cambiamento dell’immagine e del piano mentale.
Ogni persona e ogni coppia che desidera avere un figlio crea nella propria mente un’immagine e un disegno di come questo possa avvenire. Ovviamente nessuno inizialmente implica la pma in questa immagine. Quando si scopre di dover utilizzare tecniche di fecondazione assistita, questa immagine deve essere modificata per aggiustarsi alla realtà. Non sempre questo passaggio è semplice, veloce e immediato da affrontare in solitudine.
- Il ridimensionamento delle ambizioni e del senso di “perfezione”.
Ognuno di noi ha dentro di sé quella che possiamo definire in maniera generica come ambizione alla perfezione. Ognuno di noi desidera poter essere perfetto e ben funzionante. Quando ci si scontra con la necessità della pma si affronta la delusione dell’imperfezione e del difetto corporeo.
Psicologicamente non è scontato accogliere senza difficoltà questi concetti che in qualche modo provano ad abbattere la nostra autostima e l’idea di perfezione che avevamo dei nostri corpi e delle nostre possibilità.
- La difficoltà di accettare aiuto (in generale).
Chiedere e accogliere aiuto esterno può essere difficile. Non sempre ammettere di avere bisogno di qualcun altro è una richiesta facile da fare. Tendenzialmente preferiamo risolvere i problemi e le difficoltà da soli. Invece con la pma ci si trova obbligati dal bisogno di ricevere quell’aiuto.
Come accettare la pma
Per accogliere il percorso di pma può essere utile modificare alcuni punti di vista e ampliare la propria visuale.
- L’aiuto è una forma di sostegno non una sconfitta.
Iniziare a vedere il richiedere aiuto come un segno di forza e non come segno di sconfitta è fondamentale. L’aiuto (fisico e psicologico) può diventare l’elemento cruciale per raggiungere i propri obiettivi. Chiedere aiuto è intelligente, furbo e assolutamente utile!
- La pma è parte di un percorso che sarà ancora più lungo.
Vedere la pma come parte di una strada (quella della genitorialità) molto più lunga può essere un modo per ampliare il proprio orizzonte. La pma è solo una piccola parte di qualcosa che sarà sicuramente molto più grosso. La pma è solo una parte iniziale.
- Non sentirsi deboli.
Riuscire a vedersi come capaci, come intelligenti e come forti nell’accettare aiuto fornisce l’energia necessaria per evitare di considerarsi come persone deboli o malfunzionanti.
Debolezza sarebbe, al contrario, rifiutare sostegno e supporto. Debolezza sarebbe chiudersi e isolarsi. Debolezza sarebbe non considerare tutte le possibilità.
- La pma non definisce chi sei.
Ricordarsi che la pma è solo un parte della nostra storia e una parte della nostra vita può essere molto utile per non dimenticarci di noi (sia come individui che come coppia). Ricordarsi che siamo anche tanto altro e oltre la pma è fondamentale per sottolineare che siamo non solo persone che cercano una gravidanza.